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Spesso il cinema ha la capacità di anticipare non soltanto le estetiche
ma anche le metodologie della comunicazione contemporanea.
Nel corso dei nostri pellegrinaggi nelle sale cinematografiche e nelle più malfamate
videoteche d'Italia ci siamo imbattuti in alcuni di casi di guerriglia-movie,
film che hanno anticipato o suggerito con sorpendente efficacia le tecniche di
guerriglia marketing.
Si tratta di una lista suscettibile di aggiornamenti, aspettiamo per questo eventuali suggerimenti.
I link sui titoli sono alle schede di Internet Movie DataBase
La verità seminuda (The Half Naked Truth, USA 1932)
regia di Gregory LaCava
con Lupe Velez, Lee Tracy, Eugene Palette
Film seminale sulle strategie di marketing pubblicitario. Il film racconta un passaggio
storico nella storia dello spettacolo dalla dimensione artigianale del circo a quella
industriale di Broadway.
Jimmy Bates (Lee Tracy) è un impresario scaltro e geniale che proviene dal mondo
degli spettacoli itineranti e che attraverso l'uso strategico del falso riesce
a trasformare Teresita (la splendida e maledetta Lupe Velez), una cantante di luna park,
in una star di Broadway. Con tecniche di trojan marketing Jimmy Bates attira
l'attenzione della stampa e riesce a spacciare Teresita per una principessa orientale
ed ottenere un contratto vantaggioso in un grande teatro. Abbandonato da Teresita Bates
ci riprova e trasforma una cameriera d'albergo in una nuova star spacciandola per
capo clan di un'antica tribù nudista.
La verità è che Jimmy Bates è realmente esistito. Molte delle trovate del film sono quelle del pubblicitario Harry Reichenbach.
La decima vittima (Italia, 1965)
regia di Elio Petri
con Marcello Mastroianni, Ursula Andress, Elsa Martinelli
Basato sul racconto di Robert Scheckley La 7° vittima, il film di Petri anticipa
i reality show e porta il marketing ad investire sulla violenza omicida.
Nel futuro l'aggressività viene sfogata con una caccia all'uomo legalizzata e ripresa dalla
televisione. I due protagonisti del film, Marcello Poletti e Caroline Meredith
(Matroianni e la Andress) sono il cacciatore e la preda di una di queste cacce
ambientata a Roma, e ambedue hanno un contratto per sponsorizzare un prodotto
dopo aver ucciso l'altro ("Sei stato ucciso perché non bevi Thè Ming"). Homicide marketing!
Uhf. I video idioti (Uhf, USA 1989)
regia di Jay Lavey
con "Weird Al" Yankovic, Victoria Jackson, Kevin McCarthy, Michael Richards
Ovvero come un gruppo di precari, disoccupati e immigrati dalla fantasia sfrenata
fanno schizzare una piccola emittente locale in cima alle classifiche degli ascolti.
Format televisivi assurdi, spot pubblicitari demenziali e una feroce lotta contro
i potenti dell'emittenza televisiva sono gli elementi che rendono questo film manifesto
del videoattivismo e della creatività postmoderna un capolavoro indiscutibile.
Indimenticabile il cameo dei Kipper Kids ispiratori del Luther Blissett Project.
Pubblifollia (Crazy people, USA, 1990)
regia di Tony Bill
con Duddley Moore, Daryl Hannah, Paul Reiser
Un pubblicitario entrato in crisi da società dei consumi (Duddley Moore) decide di
dire nelle sue campagne solo la verità sui prodotti. Spedito in una clinica per malati
mentali dalla società per cui lavora finisce per trasformarla in un'agenzia.
Intanto le sue campagne, andate in stampa per sbaglio, si rivelano un vero successo.
Come quella per la Volvo: "E' uno scatolone, ma almeno è sicura" oppure
quella pensata per una marca di sigarette: "Cancro...? Forse. Gusto...? Sicuro".
Il gioco è quello di rendere esplicito il valore aggiunto immaginario dei marchi
contro la dimensione materiale delle merci.
Matinée (Matinee, USA, 1993)
regia di Joe Dante
con John Goodman, Simon Fenton, Cathy Moriarty
Il film mette in scena le strategie di marketing del regista/produttore William Castle
(qui chiamato Lawrence Woosley e interpretato da John Goodman), mago dei B-movies
degli anni sessanta. Per lanciare i suoi film Castle/Woosley utilizza strategie
di event-marketing attrezzando le poltrone delle sale cinematografiche
con congegni che danno la scossa agli spettatori, portando il pubblico a
interagire con gli attori, facendo emergere scheletri di cartapesta dallo schermo,
offrendo assicurazioni sulla vita in caso di infarto in sala durante la proiezione
dei suoi film horror.
Bowfinger (USA 1999)
regia di Frank Oz
con Steve Martin, Eddie Murphy, Heather Graham
Lo sfigatissimo regista Bobby Bowfinger (Steve Martin) riesce a girare un film
di fantascienza con la celebre star Kit Ramsey (Eddie Murphy) riprendendolo a sua insaputa
con gli altri attori che per strada gli recitano attorno le battute del film e utilizzando
suo fratello gemello. Mentre Ramsey cade in preda una crisi paranoica da complotto ufologico,
Bowfinger realizza il suo capolavoro.
Uso di testimonial inconsapevoli e tecniche non convenzionali per un prodotto
cinematografico che ottiene il massimo della visibilità con il minimo degli investimenti.
A morte Hollywood (Cecil B. Demented, USA/Francia, 2000)
regia di John Waters
con Melanie Griffith, Stephen Dorff, Alicia Witt, Maggie Gyllenhaal
Una combriccola di punk, cultori del cinema indipendente, guidata dal regista Cecil B.
Demented (Stephen Dorff) rapisce la star cinematografica Honey Whitlock (Melanine Griffith)
e la costringe a girare il loro film manifesto contro Hollywood. Primo lungo metraggio sul
marketing criminale diretto da John Waters inventore del trash e del film in odorama.
Esplicito il riferimento al guerrilla film making.
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